Anche detto “romanzo della montagna”, Sortilegio è considerata dalla critica un’opera tra le più riuscite di Broch e uno dei romanzi più belli del Novecento, alla cui stesura e perfezionamento l’autore lavorò senza sosta fino alla fine della sua vita. La storia segue un medico, filosofo e amante della natura, che abbandona la città per ritirarsi in un solitario villaggio alpino alle pendici di un monte nelle cui viscere si nasconderebbe l’oro. La pace del paese è però turbata dall’arrivo di Marius Ratti, sconosciuto di origine italiana dal fascino sottile che riesce a stregare in modo lento e inarrestabile la popolazione: la convince a rinunciare ai “diabolici mezzi moderni”, dalla radio agli attrezzi agricoli, per ritornare alla natura, e la spinge alla ricerca dell’oro. Altri abitanti però si oppongono al “sortilegio” di Marius, i più vicini alla montagna, che vogliono difenderla dalla profanazione. Chiara parabola della tragedia nazista, Sortilegio riesce ad andare oltre la contingenza storica affrontando il tema eterno della lotta del bene contro il male e dell’uomo nel suo rapporto con la natura.
HERMANN BROCH. Nato a Vienna nel 1886, figlio di un industriale tessile di origine ebraica. Dopo aver lavorato e diretto l’azienda tessile paterna, negli anni Trenta vende l’azienda per dedicarsi interamente alla scrittura. Inizia la stesura di Sortilegio nel 1935. Tra i suoi romanzi, ricordiamo la trilogia dei Sonnambuli, molto amata da Kundera e che lo pose accanto a Joyce come innovatore della forma romanzo, e La morte di Virgilio. Dopo un arresto e il rilascio da parte della Gestapo nel 1938, riuscì a fuggire in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, dove morì a New Haven (Connecticut) nel 1951.
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Hermann Broch – Sortilegio
20,00€
Introduzione di Andrea Caterini
Traduzione di E. Martinez
Anche detto “romanzo della montagna”, Sortilegio è considerata dalla critica un’opera tra le più riuscite di Broch e uno dei romanzi più belli del Novecento, alla cui stesura e perfezionamento l’autore lavorò senza sosta fino alla fine della sua vita. La storia segue un medico, filosofo e amante della natura, che abbandona la città per ritirarsi in un solitario villaggio alpino alle pendici di un monte nelle cui viscere si nasconderebbe l’oro. La pace del paese è però turbata dall’arrivo di Marius Ratti, sconosciuto di origine italiana dal fascino sottile che riesce a stregare in modo lento e inarrestabile la popolazione: la convince a rinunciare ai “diabolici mezzi moderni”, dalla radio agli attrezzi agricoli, per ritornare alla natura, e la spinge alla ricerca dell’oro. Altri abitanti però si oppongono al “sortilegio” di Marius, i più vicini alla montagna, che vogliono difenderla dalla profanazione. Chiara parabola della tragedia nazista, Sortilegio riesce ad andare oltre la contingenza storica affrontando il tema eterno della lotta del bene contro il male e dell’uomo nel suo rapporto con la natura.
HERMANN BROCH. Nato a Vienna nel 1886, figlio di un industriale tessile di origine ebraica. Dopo aver lavorato e diretto l’azienda tessile paterna, negli anni Trenta vende l’azienda per dedicarsi interamente alla scrittura. Inizia la stesura di Sortilegio nel 1935. Tra i suoi romanzi, ricordiamo la trilogia dei Sonnambuli, molto amata da Kundera e che lo pose accanto a Joyce come innovatore della forma romanzo, e La morte di Virgilio. Dopo un arresto e il rilascio da parte della Gestapo nel 1938, riuscì a fuggire in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, dove morì a New Haven (Connecticut) nel 1951.
Hermann Broch
Raggi
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