Madre e figlia, Luisa e Valeria, sono le protagoniste dell’ultimo romanzo di Marise Ferro, che le valse, nel 1978, il premio Stresa per la Narrativa. Due donne a confronto, legate naturalmente ma in buona misura sconosciute l’una all’altra. Dopo la morte di Luisa, con cui il romanzo si apre, Valeria compie un’indagine alla ricerca di sua madre; un dialogo, dunque, che si compie nell’assenza, con una figura materna bella e altera, anaffettiva sin dall’infanzia, una figura irrisolta e complessa sospesa tra volontà di emancipazione e pigrizia, indocile e al contempo bisognosa dell’ammirazione maschile. L’analisi di Marise Ferro è, come sempre nei suoi romanzi ingiustamente dimenticati, lucida e sottile, miracolosamente priva di retorica e ancora molto attuale.
MARISE FERRO
(Ventimiglia, 1905 – Sestri Levante, 1991)
È stata scrittrice, traduttrice di Simenon e Mauriac, Balzac e Proust, giornalista. Il suo primo romanzo, Disordine (1932), vinse il concorso per esordienti indetto da Arnoldo Mondadori, con cui intrattenne una fruttuosa collaborazione e che nel 1934 pubblicò Barbara, il suo secondo romanzo inizialmente censurato dal MinCulPop fascista. Con La sconosciuta (1978) vinse il Premio Stresa per la Narrativa. Dell’autrice, Elliot ha già pubblicato La ragazza in giardino (2022), La violenza (2023) e Barbara (2023), tutti a cura di Francesca Sensini.
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Marise Ferro – La sconosciuta
18,50€
A cura di Francesca Sensini
Madre e figlia, Luisa e Valeria, sono le protagoniste dell’ultimo romanzo di Marise Ferro, che le valse, nel 1978, il premio Stresa per la Narrativa. Due donne a confronto, legate naturalmente ma in buona misura sconosciute l’una all’altra. Dopo la morte di Luisa, con cui il romanzo si apre, Valeria compie un’indagine alla ricerca di sua madre; un dialogo, dunque, che si compie nell’assenza, con una figura materna bella e altera, anaffettiva sin dall’infanzia, una figura irrisolta e complessa sospesa tra volontà di emancipazione e pigrizia, indocile e al contempo bisognosa dell’ammirazione maschile. L’analisi di Marise Ferro è, come sempre nei suoi romanzi ingiustamente dimenticati, lucida e sottile, miracolosamente priva di retorica e ancora molto attuale.
MARISE FERRO
(Ventimiglia, 1905 – Sestri Levante, 1991)
È stata scrittrice, traduttrice di Simenon e Mauriac, Balzac e Proust, giornalista. Il suo primo romanzo, Disordine (1932), vinse il concorso per esordienti indetto da Arnoldo Mondadori, con cui intrattenne una fruttuosa collaborazione e che nel 1934 pubblicò Barbara, il suo secondo romanzo inizialmente censurato dal MinCulPop fascista. Con La sconosciuta (1978) vinse il Premio Stresa per la Narrativa. Dell’autrice, Elliot ha già pubblicato La ragazza in giardino (2022), La violenza (2023) e Barbara (2023), tutti a cura di Francesca Sensini.
La Stampa
Marise Ferro
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