“I miei diari sono giorni, Giorni di carne e realtà. Il calendario Ricorre per dirci chi siamo, O eravamo, per lodare o biasimare. Ecco, quel giorno arriva Di nuovo. La finestra è pietra umida In cui è impossibile guardare. Luce e sole, Senza alcun riflesso, un terreno liscio, Che slitta su uno spazio vetroso. Rabbrividisco al ricordo, E da una vita mancata, una crescita spezzata Scolpisco la mia folle poesia. Il cancro non è una metafora. Una lastra lucente di pioggia sulla betulla alla finestra In questa giornata soprannaturale di marzo, Assottigliata, fatta crepuscolo, finanche stella lucente, Fredda e pietosa.”
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Douglas Dunn – Elegie
16,00€
A cura di Marco Fazzini
“I miei diari sono giorni, Giorni di carne e realtà. Il calendario Ricorre per dirci chi siamo, O eravamo, per lodare o biasimare. Ecco, quel giorno arriva Di nuovo. La finestra è pietra umida In cui è impossibile guardare. Luce e sole, Senza alcun riflesso, un terreno liscio, Che slitta su uno spazio vetroso. Rabbrividisco al ricordo, E da una vita mancata, una crescita spezzata Scolpisco la mia folle poesia. Il cancro non è una metafora. Una lastra lucente di pioggia sulla betulla alla finestra In questa giornata soprannaturale di marzo, Assottigliata, fatta crepuscolo, finanche stella lucente, Fredda e pietosa.”
RASSEGNA STAMPA
la Lettura – Corriere della Sera
Alias – il manifesto
Douglas Dunn
Poesia
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